Catechista accusato di abusi sessuali, il perito: «E’ capace di intendere»

Catechista accusato di abusi sessuali, il perito: «E’ capace di intendere»
di Elena Ganelli
2 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Maggio 2024, 22:35

TRIBUNALE

E’ in condizione di affrontare un processo essendo perfettamente in grado di intendere e volere il 36enne educatore parrocchiale di Terracina arrestato ad aprile dello scorso anno con l’accusa di avere abusato sessualmente di due ragazzine che frequentavano la parrocchia dove si svolgevano le sue attività e dove era impegnato in una associazione di volontariato.

Il responso è arrivato ieri mattina in sede di udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Latina Clara Trapuzzano alla quale la difesa dell’uomo – chiamato a rispondere di violenza sessuale aggravata – aveva chiesto di poter accedere al rito abbreviato condizionato da una perizia di tipo psichiatrico. Perizia affidata alla dottoressa Maria Cristina Setacci che ascoltata in aula ha illustrato l’esito dei suo accertamenti e certificato che l’imputato è perfettamente in grado di intendere e volere.

L’uomo, che è assistito dall’avvocato Alessandro De Angelis, era finito in carcere un anno fa in seguito ad una indagine condotta dagli agenti del Commissariato di Terracina dopo la denuncia presentata dal padre di una 12enne che frequentava la sua parrocchia. Nel corso degli accertamenti era emerso che anche un’altra ragazzina, poco più grande, aveva subìto pesanti molestie di carattere sessuale.

GLI APPROCCI

La tattica era sempre la stessa.

L’educatore entrava in confidenza con le vittime, inviava e richiedeva loro foto e filmati dall'esplicito contenuto sessuale, fino a creare concretamente occasioni per rimanere da solo con loro e per abusarne sessualmente senza mai arrivare, fortunatamente, a consumare rapporti completi. Il tutto all’interno sia dei locali della parrocchia che di quelli della onlus.

Oltre al racconto delle ragazzine, ascoltate in modalità protetta, gli investigatori hanno acquisito materiale dai telefoni cellulari delle persone coinvolte chiudendo il cerchio attorno al 36enne che era stato arrestato. Poi era riuscito ad ottenere gli arresti domiciliari ma nei suoi confronti la sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Roma, su richiesta del Questore di Latina, aveva emesso un decreto applicativo di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza e divieto di avvicinamento alle parti offese oltre divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati da minori di 18 anni come scuole, luoghi di ritrovo nelle parrocchie e parchi giochi.

L’UDIENZA

Ieri mattina, dopo l’illustrazione della perizia del consulente, il giudice per l’udienza preliminare ha rinviato al 5 luglio prossimo per il processo con rito abbreviato. Nel procedimento i familiari di entrambe le vittime si sono costituiti parte civile con l'avvocato Luca Maragoni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA