Dopo otto anni di governo socialista, il Portogallo vira a destra. Secondo gli exit poll, i portoghesi hanno premiato le forze di opposizione all'era politica di Antonio Costa: il fronte conservatore moderato di Alleanza Democratica è il primo partito, con un dato tra il 29 e il 33%. Exploit dei populisti di estrema destra del partito Chega e del suo leader Andre Ventura, che raddoppiano i voti, passando dal 7% del 2022, a un dato tra il 14 e il 17%. Crollano i socialisti che conquistano tra il 25 e il 29%, molto lontano da quel al 41% di due anni che riportò Antonio Costa al governo. Tuttavia la formazione del governo resta un'incognita e tutti gli scenari della vigilia restano aperti. Solo nei prossimi giorni si vedrà se si manterrà il patto tra tutte le forze politiche per tenere Chega lontano dal governo.
Il nodo governo
Per tutta la campagna elettorale, il conservatori di Alleanza Democratica hanno sempre escluso l'ipotesi di formare un esecutivo con gli estremisti di Ventura.
L'«enfant terribile»
Sul fronte progressista, Pedro Nuno Santos, classe 1977, coetaneo di Giorgia Meloni, è diventato il capo dei socialisti portoghese lo scorso dicembre. Il suo arrivo è stato visto come il segno di un cambio generazionale nel partito, ma anche come una netta svolta a sinistra. Soprannominato l'«enfant terribile» del Partito socialista, si è guadagnato la reputazione di ribelle e radicale più di dieci anni fa, quando il Portogallo era stato appena salvato dalla troika: «O diventano gentili o non paghiamo. E se non paghiamo il debito tremeranno le gambe ai banchieri tedeschi», disse all'epoca in Parlamento. Ma il nuovo segretario generale socialista negli ultimi tempi ha moderato la sua linea per cancellare le differenze interne e fare appello al voto del centro. Tanto da non escludere un accordo bipartisan con la destra moderata pur di mantenere il «cordone sanitario» ai danni degli estremisti di Chega