Iraq, attacco senza rivendicazione: colpita base delle milizie filo-Teheran. Cosa è successo?

Nell’esplosione nella base militare in Iraq otto miliziani restano feriti e uno muore

Iraq, attacco senza rivendicazione: colpita base delle milizie filo-Teheran. Cosa è successo?
di Mauro Evangelisti
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Sabato 20 Aprile 2024, 23:51 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 09:17

Governatorato di Babil, Iraq. Una cinquantina di chilometri da Baghdad. Nella notte una esplosione illumina il cielo e danneggia la base militare di Kalso controllata dalle Pmf, forze di mobilitazione popolare, un gruppo di milizie fedeli all’Iran. Subito il pensiero va a quanto è successo 24 ore prima, quando un attacco attribuito a Israele ha raggiunto una base aerea direttamente in territorio iraniano, vicino all’impianto nucleare di Natanz, nella regione di Isfahan, come ritorsione dopo il massiccio lancio di missili e droni di sabato dall’Iran contro lo Stato ebraico. Nell’esplosione nella base militare in Iraq otto miliziani restano feriti e uno muore.

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OMBRE

E subito si materializza una domanda: si tratta di un nuovo attacco israeliano contro gruppi sostenuti dal grande nemico iraniano? Israele, così come avvenuto per l’attacco a Isfahan, non commenta.

I miliziani delle Pmf accusano gli americani, ma Washington smentisce ogni responsabilità dell’esercito statunitense. Da sapere: le Pmf, racconta l’Ansa, «sono una milizia sciita inquadrata nello Stato quasi 10 anni fa in funzione anti-Isis e diventata una potente forza di pressione dell'Iran sulle vicende irachene. Si stima che ne facciano parte 230.000 combattenti circa, divisi in vari comandi provinciali». In varie occasioni però queste milizie hanno attaccato strutture e militari americani in Iraq. Secondo l’esercito iracheno dalle prime verifiche «non risulta che vi fossero droni o aerei da combattimento nell’area». La Cnn riporta che fonti israeliane hanno negato il coinvolgimento nell’attacco alla base. Di certo la Resistenza Islamica, che in Iraq riunisce forze filo iraniane, ha annunciato il lancio di droni contro un «obiettivo vitale» a Eilat (Sud di Israele), come «risposta alla violazione della sovranità irachena». Dunque, ciò che è successo davvero resta un mistero così come sono ancora da definire con precisione i contorni dell’attacco israeliano della sera precedente in territorio iraniano.

 

Cosa sappiamo? Le autorità di Teheran hanno sminuito la portata dell’azione, sostenendo che si era concluso con un fallimento e che era avvenuta con mini droni puntualmente abbattuti dalla contraerea. In realtà, le notizie emerse successivamente - fermo restando che Tel Aviv non fornisce una posizione ufficiale - sono differenti. Il New York Times ha raccontato che l’attacco è stato calibrato per mostrare la capacità di Israele di beffare le difese aeree iraniane. «In questo modo - dicono le fonti citate dal New York Times - l’Iran ci penserà due volte prima di attaccare di nuovo». Il riferimento ovviamente è agli oltre 300 tra droni e missili lanciati da Teheran una setttimana prima come ritorsione per l’attacco israeliano contro una sede diplomatica iraniana a Damasco dove è stato ucciso un importante ufficiale dei Pasdaran. Per l’azione a Isfahan non sono stati usati droni (o solo droni) ma anche un missile proveniente da un aereo da guerra che ha colpito un sistema di difesa S-300. Times of Israel conferma che l’attacco ha danneggiato un radar della base aerea iraniana che serve per difendere il sito nucleare di Natanz. Secondo i media americani il risultato ottenuto non sarebbe stato possibile limitandosi all’utilizzo dei mini droni di cui parla l’Iran. Cosa succederà ora? Ci saranno risposte di Teheran dopo l’attacco di Isfahan di venerdì e l’esplosione nella base delle milizie sciite fedeli all’Iran il giorno successivo? Proprio le parole usate dagli iraniani, che dichiarazione dopo dichiarazione minimizzano l’azione di Israele («quei droni erano più o meno giochi per bambini»), sembrano consolidare la convinzione che nessuno a Teheran vuole una escalation del conflitto. «Finché non ci saranno nuovi avventurismi da parte di Israele contro i nostri interessi, non avremo nuove reazioni», viene detto dal Ministero degli Esteri iraniano.

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