Sessanta progetti per essere Capitale: così Gaeta vuole convincere la commissione

Il sindaco di Gaeta Cristian Leccese davanti al logo della candidatura di Gaeta a Capitale italiana della Cultura
di Antonello Fronzuto
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Venerdì 15 Dicembre 2023, 12:21

LA CONTESA

Non più città candidata, ma città finalista. Gaeta rientra tra le 10 città che si contenderanno agli inizi di marzo, presso il ministero competente, il titolo di Capitale italiana della cultura 2026, affidandosi ad un'esposizione di 30 minuti, a cui seguiranno altri e 30 minuti di domande della commissione esaminatrice. All'appuntamento il sindaco Cristian Leccese si presenterà con un voluminoso carteggio di 60 progetti, che ha coinvolto un'intera area di 24 comuni, compreso Cassino e la valle dei Santi.
Lo si comprende bene già dal video promozionale, che si apre con le immagini del Monte Redentore e del Cisternone romano di Formia e del teatro di Minturno, di cui il primo cittadino ha incassato l'appoggio insieme alle altre realtà dei "territori del mito". «Questo è il clima della cultura dichiara emozionato Leccese - ci stiamo cimentando per fare in modo che "Gaeta Blu, il clima della cultura", diventi una linea guida, un benchmark europeo ed internazionale per questo sviluppo di cui l'Italia ha tutte le materie prime del mondo».

IL DOSSIER

«Le istituzioni lo hanno supportato, hanno dato autorevolezza, realizzando quel modello di governance che si pone in maniera efficace ed efficiente - dice Leccese - Penso all'università di Cassino e del Lazio Meridionale, guidata dal retttore Marco dell'Isola, camera di commercio Latina Frosinone, Cethegus società consortile per azioni, ed, ovviamente il comune di Gaeta. Insieme abbiamo predisposto degli strumenti attuativi immediatamente pronti ad essere attivati, se la giuria, e la presidenza del consiglio dei ministri che ufficializzerà la nomina a capitale italiana della cultura, a fine marzo, vorranno riconoscere il nostro impegno».

RIGENERAZIONE

La fondazione Gaetano e Simona Golinelli, ha finanziato "Insula", un ambiziosissimo progetto di rigenerazione urbana, che Leccese conta di realizzare, «non per 7 milioni e mezzo di euro, inseriti nel dossier, ma almeno per 3 volte quel valore».
È previsto un piano di rigenerazione urbana per valorizzare risorse artistiche, paesaggistiche e culturali per un intero quartiere, quello di Gaeta Sant'Erasmo, e, in collaborazione con la società consortile Cethegus, la creazione di un "Open air Museum" ed una mostra biennale d'arte. Ci sono poi le fondazioni Cy Tombly e Nicola del Roscio, che hanno stanziato quasi mezzo milione di euro, a valere sul progetto «una pianta per ogni abitante».

TERZO SETTORE

Ma un supporto decisivo lo hanno dato il mondo dell'associazionismo del terzo settore e delle associazioni di categoria, fino a singoli cittadini privati che hanno lavorato fianco a fianco allo staff dell'amministrazione comunale, come lo storico Cosmo Di Russo.
«La candidatura ci ha già consentito di instaurare collaborazioni esterne, ma anche di rafforzare quelle interne ha detto Gennaro Romanelli, delegato alla cultura - Non si può parlare di cultura prescindendo da quella che è l'apertura dei monumenti e la promozione degli eventi. Stiamo portando avanti una concertazione con tutti quelli che sono i titolari dei vari siti culturali che insistono sul comune di Gaeta. C'è un grande fermento in termini di competenze, e sono nate diverse sinergie. Entro la fine dell'anno puntiamo ad aprire i tutti i siti culturali che sono presenti in città, anche quelli nuovi che entreranno a far parte del circuito turistico, e promuoveremo tutta una serie di eventi, quelli continuativi nel tempo, nel primo quadrimestre del 2024. Il sindaco ha voluto inserire all'interno del dup questa suddivisione in quadrimestri dell'anno solare, proprio per fare una promozione efficiente e capillare».
Antonello Fronzuto
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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