L’Aquila, smontate le accuse sul decesso della 21enne morta sulla superstrada nel 2021. Il perito: «Tratto sicuro»

Sotto indagine vertici e tecnici di Anas, ma nel mirino ora ci sarebbe anche la condotta di guida della ragazza

L’Aquila, smontate le accuse sul decesso della 21enne morta sulla superstrada nel 2021. Il perito: «Tratto sicuro»
di Marcello Ianni
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Mercoledì 17 Aprile 2024, 07:30

Sulla morte di Stella Luciani di 21 anni dell’Aquila, il 29 novembre 2021, nel tratto a scendere della Statale 17 Ter, (superstrada di Bazzano) al via perizia del Gup del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi, per dirimere le versioni discordanti tra accusa e difesa. È quanto emerso ieri in sede di udienza preliminare quando l’avvocato Amedeo Ciuffetelli e il professore avvocato Giuseppe Della Monica (entrambi legali dell’indagato, Antonio Marasco, Responsabile della Struttura Territoriale Abruzzo e Molise di Anas) hanno depositato una perizia di parte (svolta da autorevole esperto e docente universitario) in cui in sostanza si pongono importanti interrogativi su quanto ricostruito sia dal consulente della parte civile che dagli stessi agenti della Sezione di Polizia Giudiziaria del Compartimento Abruzzo della Polizia Stradale, su cui alla fine si è basata l’accusa.

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LA PERIZIA

L’esperto ha puntato il dito sulla condotta di guida tenuta dalla giovane deceduta, sul punto esatto in cui si è verificato l’incidente (che sarebbe stato individuato non correttamente), concludendo alla fine sulla sicurezza del tratto della Statale 17, con riferimento al rispetto delle norme di legge. A fine maggio il Gup nominerà un proprio consulente per dirimere le importanti questioni sulle quali in verità non è mai stata redatta una consulenza da parte della Procura. Oltre a Marasco, a rischiare il processo sono Marco Bosio, sempre nella veste di responsabile dell’area gestione rete Anas Abruzzo; Carmelina Furfaro, Roberto Parente e Davide Ricci quali direttori del centro di manutenzione “A” di Anas L’Aquila.

Infine nella lista ci sono anche Luca Sellecchia e Domenico Zurlo quali capo nucleo “D” del centro manutenzione “A” sempre di Anas L’Aquila.

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I NODI

Dito puntato dell’accusa su due note trasmesse all’Anas da parte della polizia stradale nel 2019, nelle quali veniva evidenziata, in sostanza, a seguito di un altro grave incidente stradale, la necessità di procedere al ripristino, senza alcun ritardo, dello stato dei luoghi, nel tratto della 17Ter a scendere, (a poca distanza da un distributore di carburanti ndr) dove la presenza di un manufatto cementizio, per la sua particolare conformazione e la mancata presenza di un guardrail a protezione precedentemente esistente, aveva favorito il ribaltamento di una macchina che si era inerpicata sul piano rilevato. Analoga dinamica dell’incidente che nel 2021 aveva portato invece alla morte della giovane Luciani, la quale, dopo aver perso il controllo del mezzo, aveva impattato contro il manufatto cementizio posto sul lato destro del tratto della superstrada a scendere, che fungendo da trampolino/rampa, aveva causato il ribaltamento del veicolo che aveva finito la propria corsa sul guardrail del lato sinistro della stessa strada. La ragazza era poi morta nella notte dello stesso giorno del sinistro stradale all’ospedale dell’Aquila per i gravi traumi riportati; i due amici trasportati avevano invece riportato delle lesioni.

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